Diagnosticare l’idrofobia del suolo per tempo non è mai troppo semplice. Come sapete Tempoverde è distributore esclusivo di Aquatrols, un’azienda americana leader nello sviluppo di tecnologie che ottimizzano l’utilizzo dell’acqua nella coltivazione del tappeto erboso e che è punto di riferimento mondiale nella produzione dei surfattanti.
Negli anni Aquatrols, attraverso anni di ricerca, ha perfezionato diverse molecole che possono essere utilizzate con diversi scopi e che sono presenti in Revolution, Aqueduct, Aqueduct Flex, Zipline, Firmway, Dispatch Sprayable ePrimer Select.
Questi agenti umettanti, tutti disponibili in Tempoverde, sono diversi fra loro e se usati correttamente sono un’arma efficacissima per ottenere un tappeto erboso sano e di buona qualità.
Ma come facciamo a diagnosticare il tipo di idrofobia del suolo e scegliere il prodotto giusto?
Analisi visiva
Già osservando il prato possiamo sicuramente capire se lo stesso ha difficoltà ad assorbire acqua omogeneamente o se sono presenti sintomi di carenza idrica in alcune zone pur adottando le corrette pratiche irrigue.
Ovviamente, chi ha maggior esperienza, sarà in grado di leggere la situazione in anticipo. Chi ne ha meno, oppure non è quotidianamente sul campo, si renderà conto del problema più avanti. Lo scoprirà quando il prato già manifesterà le classiche chiazze secche o Dry Spot.
E’ bene sapere che, soprattutto all’inizio della primavera, quando le temperature non sono eccessivamente alte e le piogge sono abbondanti è molto probabile che i nostri prati non manifestino alcun sintomo associato all’idrofobia del suolo, ma le condizioni che lo causano potrebbero essere già presenti nel profilo del terreno.
Di conseguenza, l’esclusiva analisi visiva del tappeto erboso ci porta spesso a rincorrere il problema. Il sintomo che manifesta il prato infatti è causato da un problema preesistente del terreno. Il terreno può essere Idrofobico ma il prato manifesta il sintomo solo in concomitanza di temperature più alte.
Utilizzare un igrometro
Il miglior modo per diagnosticare l’idrofobia del suolo è sicuramente quello di utilizzare uno strumento per la misurazione dell’umidità. Così facendo riusciamo ad individuare se e dove ci sono differenze significative nel contenuto di acqua. Con l’igrometro potremo facilmente valutare se ci sono zone più secche e zone meno secche. Sia in superficie, ma anche più in profondità, lungo il profilo del terreno.
Metodo empirico
Non tutti però hanno a disposizione tale strumento e quelli eccessivamente economici non sono sempre garantiscono adeguata affidabilità.
Possiamo tuttavia risolvere il problema con un metodo empirico. Allo scopo dovremmo prelevare una piccola carota di terreno di almeno 16 cm. Lasciarla poi asciugare e successivamente bagnarla con piccole gocce d’acqua lungo tutto il profilo.
A questo punto dovremo cronometrare il tempo che impiegano le gocce ad essere assorbite. Valutare se le stesse sono assorbite omogeneamente o se alcune impiegano più o meno tempo di altre. Le gocce che permangono a lungo sul campione indicano un problema di idrofobia. Può essere localizzato oppure diffuso a tutto il profilo del terreno/top soil.
Secondo le ricerche di Aquatrols possiamo affermare che se la goccia d’acqua permane più di 30 secondi sul campione abbiamo un problema di idrofobia.
L’analisi di questo campione inoltre ci fornisce anche lo spunto per capire quale agente umettante sia più opportuno utilizzare nel caso specifico.
Alcuni Esempi di idrofobia del suolo
Quali prodotti utilizzare in base al tipo di idrofobia del terreno
Abbiamo messo a disposizione una scheda stampabile su un foglio A4 con una tabella riassuntiva. In questa vengono riassunti i principali problemi che possiamo riscontrare e quale prodotto/i utilizzare per risolverlo.